Presentazione del romanzo 2184 fuori dal Consorzio Civile
sabato 9 febbraio 2013
Presentazione del romanzo 2184 fuori dal Consorzio Civile
Una serata di successo, la sala Levi della biblioteca Archimede di Settimo Torinese (TO) gremita, con un pubblico attento e partecipe.
Hanno contribuito alla riuscita della serata gli ottimi interlocutori: Eugenio Pintore e Michele Valentino che hanno percorso con l'autore alcune tracce importanti del romanzo.
Amore, Ribellione, controllo e manipolazione delle menti e della società, meccanismi subdoli di creazione del consenso, annientamento del dissenso, parallelismi tra una società futura e società presente, profilo di alcuni personaggi sono stati i temi discussi.
La lettura di Ilaria Torlai e l'intervento recitante di alcuni brani del romanzo della magnifica Attrice Cristina Giorgetti (attrice con la A maiuscola) hanno dato un tocco di elevata raffinatezza alla serata.
A tutti coloro che hanno partecipato un vivo e sentito ringraziamento
domenica 3 febbraio 2013
Questo libro fa nascere in chi lo legge molte domande,invita alla riflessione su temi troppo spesso ignorati o sottovalutati. Primo fra tutti quello della libertà.
Libertà è una parola che riempie la bocca ma sulla quale non ci fermiamo mai a riflettere.
Che cos'è in realtà? La vediamo come una cosa scontata,che abbiamo sempre avuto.Talvolta ci sembra quasi che non abbia poi tutto questo valore e che sia piu un fastidio che altro.
Viene poi da chiedersi: i metodi del consorzio civile per annientare ogni forma di pensiero libero e individuale, che è proprio dell'essere umano, sono poi tanto diversi da quelli attuali?
Questo libro è stato per me una piacevole occasione di riflettere su questi e altri argomenti e spero lo possa essere per molti altri.
Luca Golzio
Libertà è una parola che riempie la bocca ma sulla quale non ci fermiamo mai a riflettere.
Che cos'è in realtà? La vediamo come una cosa scontata,che abbiamo sempre avuto.Talvolta ci sembra quasi che non abbia poi tutto questo valore e che sia piu un fastidio che altro.
Viene poi da chiedersi: i metodi del consorzio civile per annientare ogni forma di pensiero libero e individuale, che è proprio dell'essere umano, sono poi tanto diversi da quelli attuali?
Questo libro è stato per me una piacevole occasione di riflettere su questi e altri argomenti e spero lo possa essere per molti altri.
Luca Golzio
venerdì 1 febbraio 2013
altri commenti:
Un inizio
coinvolgente, una costruzione precisa e dettagliata; l'autore ha
saputo far coincidere indignazione e sconcerto per un governo che nel
“futuristico” 2184 si avvicina troppo alla “miseria” della
nostra attuale politica.
Il libro
sa catturare l'attenzione del lettore trasmettendogli i sentimenti
dei propri protagonisti.
Una
storia avvincente, un finale inaspettato e sorprendente che ha
lasciato noi lettori con il rammarico di non poter continuare la
lettura e l'immensa voglia di scoprire nuove inaspettate avventure
del critico, selvaggio e ribelle Nicom.
Giulia
Molinaro
Questo
romanzo coinvolgente mi ha appassionata fin dalle prime pagine. La
descrizione dettagliata dei personaggi si espande in un susseguirsi
di scene e luoghi che portano, alla fine, ad un quadro nitido del
Consorzio Civile e ciò che ruota attorno.
Spero che
molte altre persone intraprendano questa lettura, per scoprire quanta
voglia di assaporare la fine possa suscitare questo particolare
romanzo.
Ilaria
Torlai
Il libro
è semplicemente il possibile degrado della nostra società, tutta la
storia è fondata sulla figura di un uomo che avendo un vivace
spirito critico riesce a vedere quello che le grandi istituzioni
cercano di celare.
Il
romanzo è l'evoluzione pessimista della società odierna, tutto
quello che l'autore vuole darci è lo spirito critico per analizzare
le cose che non vanno, poiché in futuro non è detto che non possa
accadere, sta a noi decidere il nostro futuro.
Valerio
Ferrero
Il libro
è semplice nelle parole e complesso nei contenuti. Offre un grande
spunto per valutare la società con occhi più critici. Penso che
chiunque, giovane e adulto, possa avere una base su cui ragionare sul
complesso dei meccanismi che il potere vuole nasconderci per renderci
una massa da dominare.
Ilaria
Mariotti
commenti al romanzo:
Iniziamo con una scelta: dovendo optare
per una delle due semplici categorie, “mi piace”/non mi piace”,
potremmo risolvere la questione mettendo la “spunta” sulla prima
delle due voci.
Ma sarebbe troppo semplice; ammettiamo,
allora, che un sentimento di invidia ci porti a considerare che un
libro così non l'abbiamo mai scritto e mai lo potremo scrivere.
Però, anche questo non ci aiuterebbe a
risolvere il problema.
Mettiamo, allora, che un sentimento di
riconoscenza ci spinga a scrivere qualcosa su questo libro, una
riconoscenza nei confronti di qualcuno che abbia ancora voglia di
credere nella libertà di pensiero e abbia ancora voglia di scriverne
per gli altri, e in modo così piacevole e sorprendente, peraltro.
Non possiamo fare a meno di
sottolineare la presenza, qua e la, di qualche ingenuità formale,
scontata se ricordiamo che l'autore non è certo uno scrittore
professionista.
Ma, ripensandoci bene, è proprio un
errore? E' proprio questo il punto?
Era nelle intenzioni dell'autore creare
l'ennesimo giallo fanta-politico, una nuova sfida con il lettore?
Non credo...
Il succo sta probabilmente in un'idea:
i regimi possono essere subdoli e “anestetizzanti”, ma sono pur
sempre violenti quanto, e anche più, di quelli dichiaratamente
autoritari. C'è, inoltre, la preoccupante sensazione che ciò che
arriviamo ad inventare potrebbe sempre accadere, e peggio di quanto
potremmo immaginare e, in questi tempi, così poco luminosi, tutto
ciò deve portarci ad una profonda riflessione.
Ma, la vera “novità”, forse, sta
nello scoprire come qualcuno abbia ancora voglia di sostenere che in
fondo “ribellarsi si può, anzi, si deve”!
Roberto Nanetti
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